“Coach the Change. Diventare Evoluzione”
Sono otto gli obiettivi che Cynthia Petrangeli e Roberto Rigati hanno focalizzato e sviluppato per un’evoluzione aziendale profonda, misurabile e consapevole che va oltre il cambiamento.
Quella di Roberto e Cynthia non è una somma di competenze, è un’alleanza integrata: non si tratta solo di mettere insieme due o più diverse professionalità – e le loro lunghe storie di vita aziendale – ma di fonderle in un unico approccio, dove ogni parte interagisce e supporta l’altra in modo fluido e costante.
Agiscono simultaneamente su tutti i fronti. Il risultato non è una successione di interventi separati, ma un unico itinerario di trasformazione olistico: profondo, misurabile e consapevole.
Questo aspetto complementare unisce l’esperienza del Change Manager – che si occupa degli aspetti strutturali, funzionali, culturali per accelerare cambiamento ed evoluzione – con l’esperienza del Team ed Executive Coach – che si concentra sulle dinamiche umane, la leadership, il potenziale inespresso e le resistenze all’azione.
In alleanza, Cynthia e Roberto lavorano come un’unica entità. Riescono così ad intercettare in tempo reale blocchi imminenti e a superare gli ostacoli che emergono dall’interazione tra nuovi processi aziendali e dinamiche umane.
8 0biettivi per un itinerario di trasformazione
Il loro 8 obiettivi apportano nelle aziende una struttura di trasformazione autogestita e in costante evoluzione, con feedback e revisioni periodiche, riorganizzazione mirata, team coaching, comunicazione interna e formazione diffusa. Utilizzano tutti gli strumenti possibili, i metodi necessari e – se servono – anche innovazioni tecnologiche di supporto.
Per evitare di bloccare il normale corso delle attività aziendali, tante le fasi nelle quali utilizzano la Action Learning: un metodo di apprendimento e risoluzione dei problemi basato sull’esperienza sul campo, senza interrompere il lavoro quotidiano delle Persone coinvolte.
Come tutti gli itinerari, dovrà adeguarsi a momenti in salita e momenti in discesa: l’importante è creare una cordata affidabile per tutti.
L’Azienda che si trasforma non rincorre più l’evoluzione: diventa evoluzione.
I cambiamenti più complessi
- l’alleanza tra generazioni, gestendo frizioni, poteri e lacune strutturali
- il trasferimento della gestione aziendale anche per le imprese di famiglia
- la dissonanza organizzativa, indagando le discrepanze tra strategia e implementazione
- lo sviluppo del potenziale inespresso per nuovi asset organizzativi
- la trasformazione di gruppi di lavoro in vere forze motrici per la crescita aziendale
Il loro primo passo: calcolare il Punto di Equilibrio tra le risorse da mettere in campo e gli obiettivi da conseguire
Concretezza e lucidità – per Cynthia e Roberto – sono fondamentali e devono ancorarsi ad un Punto di Equilibrio che va calcolato prima di intraprendere dei cambiamenti. Non è un punto di partenza, è una mappa aziendale perché agire al di fuori del Punto di Equilibrio tra le risorse da impegnare e gli obiettivi da raggiungere significa esporre l’Azienda a rischi inutili. E’ quel sistema linfatico che nasce dall’intersezione tra possibilità di investimento, impegno richiesto a Persone e a Team, sistemi organizzativi fluidi e flessibili e nuove tecnologie accessibili a tutti.
Detto questo, “Coach the Change, Diventare Evoluzione” non è solo implementare nuove strategie o processi ma agire sui comportamenti collettivi quotidiani intorno a valori condivisi: elementi solidi che fortificano lo spessore umano di ogni decisione e di ogni obiettivo.
I tre presupposti per “Diventare Evoluzione”
- Diagnosi e visione chiare. Aiutiamo le aziende a individuare il loro punto di partenza e a co-creare una visione chiara e condivisa e fondata su precisi obiettivi.
Gli obiettivi – per diventare evoluzione – non si limitano a chiederci “cosa vogliamo ottenere” ma “chi vogliamo essere”
- Coinvolgimento trasversale, graduale ma totale perché un cambiamento ha bisogno di essere accettato e vissuto da ogni persona all’interno dell’organizzazione, coinvolgendo sia i dirigenti che i collaboratori. Ogni persona, a prescindere dal suo ruolo, deve sentirsi parte attiva del processo: chi resta indietro andrà ripreso per mano.
È fondamentale introdurre le novità un po’ alla volta ma eventuali elementi dell’ingranaggio non allineati non devono bloccare o rallentare l’itinerario.
- La Cultura dell’Evoluzione non è solo miglioramento continuo è anche “accettare” gli errori come parte integrante della trasformazione. Un esempio: anche se la nostra posizione è sbagliata di qualche metro, il GPS ha bisogno di rilevarla. Quei piccoli errori sono essenziali per calcolare la rotta corretta. Allo stesso modo, in un’azienda, un errore è il “segnale” che ci dice dove ci troviamo davvero, permettendoci di ricalcolare la nostra strategia e raggiungere l’obiettivo in modo più efficace e veloce. L’errore diventa un’informazione preziosa.
Diventare Evoluzione significa che l’azienda impara a non avere paura di sbagliare perchè sa come intervenire