Il Leader Solitario
I

/a cura di Roberto Rigati/

Perché la tua visione muore se non sai condividerla

Se il leader è troppo visionario

Il leader, nell’indicare una visione, in realtà descrive una nuova identità dell’azienda, dell’organizzazione, della comunità che è chiamato a guidare. I suoi collaboratori allora percepiscono, accanto alla loro identità di gruppo attuale, anche quella futura che il leader sta indicando.

E qui è una questione di misura e di percezione: se il leader è troppo “visionario” – quanto meno nel modo di esprimersi – i collaboratori percepiscono che l’identità futura è troppo distante da quella attuale, temono di dover stravolgere l’intero panorama. Di non riconoscere più la realtà in cui vivono, e di non riconoscere più sé stessi. E nessuno pensa davvero di poter diventare così diverso senza fare una fatica disumana… Quindi si scoraggeranno molto presto (nella figura l’identità attuale è il cerchio azzurro, quella futura è il cerchio giallo)

 

Se il leader è troppo prudente

Se invece il leader è troppo prudente, spesso per non impressionare troppo i collaboratori, allora il cambiamento sembrerà loro poco più che di facciata, inutile, per cui percepiranno che tutto sommato non sarà il caso di impegnarcisi troppo… In realtà, come si vede, il segreto consiste nel progettare un cambiamento sufficientemente profondo, ma non al punto tale da rendere irriconoscibile l’organizzazione. Fatto questo, bisognerà porre la massima attenzione affinché la descrizione e la spiegazione del cambiamento stesso venga correttamente percepita: stimolante sì, ma non al sopra delle forze e delle risorse disponibili.

I due leader a confronto

Psicologicamente parlando, il leader troppo “visionario” è come una guida turistica che cammina troppo velocemente per esempio all’interno del Louvre, senza preoccuparsi che il gruppo dei turisti riesca a seguirlo: dopo un po’, voltandosi indietro, si accorgerà di essere rimasta sola… Ma quello troppo prudente, che si dilunga troppo in spiegazioni e in contemplazione di ogni singola opera esposta, senza tenere conto degli orari del museo, rischia di ritrovarsi a un terzo del percorso quando oramai il Louvre sta chiudendo.

In entrambi i casi, i turisti saranno scontenti, e con loro l’agenzia di viaggi che paga la guida turistica.

La logica conseguenza sarà, in entrambi i casi, di rischiare il linciaggio o il licenziamento… altro che successo! Ma come si fa a capire se il gruppo è in grado, e motivato abbastanza, per capire e porre in essere il cambiamento? 

Lo si può capire non confondendo la leadership con l’autoritarismo o il suo contrario (il paternalismo): ciò implica costruire una struttura organizzativa che favorisca la delega e la collaborazione

L’alleanza tra Roberto e Cynthia

La leadership, per quanto illuminata, ha bisogno di una struttura organizzativa che supporti la sua visione e che favorisca la delega e la collaborazione. Questo è un campo in cui Cynthia Petrangeli è una guida fondamentale. Mentre il mio lavoro aiuta a connetterti con la tua leadership autentica e a coinvolgere il tuo team, Cynthia interviene per assicurare che la tua organizzazione sia strutturalmente pronta.